COME FARE LA TECNICA DELLA CONTEMPLAZIONE DEL SOLE o SUN GAZING

Sembrerà strano ma in realtà esiste una tecnica della contemplazione del sole e questa è nota a moltissime culture antiche, dai maya, ai nativi americani, ai greci, agli egiziani. Ancora oggi in Sud America, particolarmente in Perù e nelle culture andine, la più grande celebrazione annuale è proprio quella dedicata al sole.

In India, comparve oltre duemila anni fa con gli insegnamenti di Mahavira, il fondatore del jainismo. E recentemente  e n è tornato a parlare grazie a Hira Ratan Manek un indiano che, praticando il Sun Gazing, ha praticato lunghi digiuni, durati anche oltre un anno.

Hira Ratan Manek (dal cui nome deriva l’acronimo HRM, con cui gli piace farsi chiamare) ha raccontato di avere appreso dell’esistenza di questa antica tecnica nel 1962, mentre si trovava all’ashram di SRI Aurobindo; dopo trent’anni di studi, nel 1992, ha cominciato a praticarla e ha completato il processo nel 1995.

COME FARE LA TECNICA DELLA CONTEMPLAZIONE DEL SOLE 

Secondo Manek, durante i primi tre mesi di contemplazione si attiva la ghiandola pineale: l’energia del sole, passando da ajna  si accumula nell’ipotalamo.

L’ipotalamo ha due funzioni molto importanti: regola il sistema nervoso autonomo (quindi la motilità viscerale, il ritmo sonno veglia, la temperatura corporea, l’appetito, gli stati emotivi) e il sistema endocrino, e in esso viene prodotta l’ossitocina, una sostanza definita talvolta “ormone dell’amore”, che ci rende sereni, fiduciosi ed empatici.

D’altra parte la ghiandola pineale, stimolata, secerne melatonina e serotonina, due ormoni che regolano i cicli di sonno/veglia e stati positivi della mente. La melatonina è anche un potente antiossidante che diminuisce gli effetti dell’invecchiamento.

Da studi effettuati dalla University of Pennsylvania e dalla Thomas Jefferson University, inoltre, la ghiandola pineale di chi pratica la contemplazione del sole diventa notevolmente più grande di quella di una persona normale.

Nei tre mesi successivi, l’energia solare giunge a caricare le cellule cerebrali, e poi tutte le cellule del corpo. Raggiunti i quarantaquattro minuti di contemplazione, afferma Manek, tutte le cellule corporee sono cariche, e quindi non è più necessario proseguire la pratica.

Ma va anche aggiunto che l’esposizione al sole aumenta l’apporto di vitamina D, migliorando il sistema immunitario, l’equilibrio nervoso. l’assunzione di calcio e quindi la salute ossea.

E’ una pratica che necessita di costanza ma abbastanza semplice:

Bisogna guardare il sole nella prima ora dopo l’alba o nell’ultima ora prima del tramonto per un periodo che va da 10 secondi (il primo giorno) a 44 minuti, aumentando la contemplazione di dieci secondi al giorno.
Per contemplare bisogna  stare all’aperto, a piedi nudi sulla nuda terra quindi né cemento, né erba;  ma solo terra, pietra, fango o sabbia. Anche se il cielo è coperto si prosegue, guardando fisso dove si indovina il sole dietro alle nuvole (dopo un certo periodo se ne vede la sagoma rotonda). Bisogna solo guardare con rilassamento senza accanimento e lasciarsi andare.

Secondo quanto spiega Hira Ratak Manek quando si arriva a un quarto d’ora di contemplazione (dopo circa tre mesi) di solito l’ansia, la tensione mentale, la preoccupazione scompaiono. Se si è soddisfatti, si può interrompere la contemplazione a questo punto, e passare al mantenimento

Proseguendo fino a 30 minuti (altri tre mesi), sempre secondo quanto spiegato dall’autore, si verifica una scomparsa delle malattie. Se era questo l’obiettivo, si passa al mantenimento.

Proseguendo ancora per circa altri tre mesi si arriva a 44 minuti. È un limite che non va superato in nessun caso. A questo punto dovrebbe scomparire addirittura lo stimolo della fame.

Arrivati al punto desiderato si passa al mantenimento:

bisogna camminare a piedi nudi per quarantacinque minuti al giorno, per un anno. Non si tratta di correre o di fare jogging. Si cammina lentamente, con consapevolezza, avvertendo il contatto delle dita e delle piante con il terreno, e del corpo con l’aria intorno.

CONTROINDICAZIONI DELLA TECNICA DELLA CONTEMPLAZIONE DEL SOLE

Come in tutte le cose bisogna essere pazienti, senza affrettare,questa tecnica richiede gradualità  e coscienza, per cui non si può esagerare da subito onde evitare di rovinare la retina e comunque alla prima avvisaglia di dolore agli occhi o bruciori è meglio abbandonare questa tecnica.

Inoltre bisognerebbe mantenere un certo distacco, come dicono in Sud America non ci si deve innamorare del sole poiché potremmo essere risucchiati dalla sua energia, che significa questo? Che potremmo farci prendere in maniera sbagliar e scombussolare il nostro corpo o la nostra mente.

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