COME SCONFIGGERE LA FAME EMOTIVA
Che cos’è la fame emotiva e come sconfiggerla!
Quante volte avete sentito parlare della cosiddetta fame emotiva, ma soprattutto quante volte dopo una giornata faticosa dal punto di vista mentale o dopo un avvenimento stressante, siete corsi nel frigorifero alla ricerca di qualche alimento che vi facesse stare bene?
Ebbene esiste davvero la fame emotiva, non si mangia solo per nutrirsi e per nutrire il corpo ma molto spesso si mangia per nutrire la mente o per superare delle emozioni che sembrano sovrastarci, così come quando ci sentiamo tristi ad esempio corriamo ad affogare la nostra tristezza nel gelato o in qualcosa di molto ma molto dolce. A volte può capitare di arrivare al cibo per festeggiare qualcosa e in questo caso non è una situazione negativa, ma quando ci si arriva per delusione, per rabbia, per stress, noia o altre sensazioni negative, il cibo diventa l’unica strategia per affrontare queste emozioni, evitando così di affrontare realmente il problema,
La “fame” che viene dall’emozione non può essere saziata dal solo cibo, e se ci si potrà sentire meglio per un momento, immediatamente dopo il problema, l’emozione tornerà a frasi sentire; e molto spesso può capitare di sentirsi anche peggio perché ci si sente in colpa per le troppe calorie ingerite, creando un ulteriore senso di impotenza, sia verso il cibo a cui non diciamo di no, sia verso l’emozione che invece cerchiamo di soffocare.
ASPETTI E CARATTERISTICHE DELLA FAME EMOTIVA: come sconfiggere la fame emotiva
La fame cosiddetta emotiva o anche fame nervosa si distingue dalla fame reale e fisica, per alcuni importanti aspetti che potremmo considerare per analizzare i nostri comportamenti, la fame nervosa infatti:
- NON CONTA CHE TIPO DI CIBO: se si tratta di fame emotiva poco conta che cosa si mangia, può essere salato, dolce, quantità enormi o minime poco conta, quando invece si mangia per fame, si tende a scegliere e a gustare realmente quello che abbiamo nel piatto.
- NON IMPORTA SE SI E’ GIA’ SAZI: quando la fame è emotiva si tende a continuare a mangiare, ci si ferma solo davanti ad un evidente disagio o fino a sentirsi male, al contrario della fame fisica che si ferma quando ci si sente sazi.
- ARRIVA IMPROVVISAMENTE: non può essere programmata ne graduale, arriva all’improvviso con una certa urgenza, si ha quasi necessità di mangiare.
- COMFORT FOOD: la fame nervosa ha i suoi cibi preferiti, i cosiddetti comfort foods, quelli che ti fanno stare bene e solitamente sono i più grassi e zuccherati.
- DESIDERIO INCONTROLLABILE: arriva come un desiderio incontrollabile
- SENSO DI COLPA: la maggior parte delle volte la fame nervosa porta anche il senso di colpa, quasi una vergogna, un dispiacere per quello che si sta facendo, nel profondo sappiamo bene quando si tratta di fame fisica per cui non ci sentiamo in colpa o di fame nervosa per la quale speso proviamo imbarazzo.
TEST PER CAPIRE SE SI TRATTA DI FAME EMOTIVA O NERVOSA
Possiamo capire anche da soli se si tratta di fame nervosa e lo possiamo fare ponendoci delle semplici domande, se la risposta è si a molte di queste domande è probabile che si tratta di fame nervosa, e di conseguenza tendiamo a non affrontare nel modo giusto alcune delle nostre emozioni più profonde.
DOMANDE:
-il cibo ti fa sentire sicuro, in salvo?
-quando sei stressato mangi di più?
-quando ti senti pieno mangi lo stesso?
-quando hai da festeggiare qualcosa, lo fai con il cibo?
-di solito mangi fino a sentirti male?
E’ sempre meglio ricorrere ad uno specialista se riteniamo di essere in preda alla fame emotiva troppe volte, ma possiamo fare molto già noi cercando di riportare CONSAPEVOLEZZA nel momento in cui siamo presi da un attacco di fame emotiva, dobbiamo trovare la forza di inserirci nel presente e fermarci a riflettere. Dobbiamo comprendere appieno che il cibo non è il problema, ma stiamo affrontando un problema diverso proprio con il cibo. Il primo passo da fare è quello di dare un nome all’emozione che ci sta travolgendo, cercando di capire e di conoscere per poter dare un significato a quello che viviamo e imparare ad accettarlo.
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