COME SI FA IL DIGIUNO INTERMITTENTE

Le pratiche che prevedono il digiuno o comunque l’astinenza dal cibo si trovano in ogni cultura fin da tempi molto antichi.

Il digiuno può essere infatti visto come espressione del proprio autocontrollo: manifestandosi nella capacità che una persona ha di tenere sotto controllo la fame, rappresenta la misura della sua forza di volontà su uno degli istinti primari dell’uomo.

Questa teoria è stata poi applicata alla nutrizione come concetto di salute e vi sono quindi studi sugli effetti sul metabolismo e sullo stato di salute generale: al riguardo sono stati studiati (e lo sono tutt’ora) vari protocolli di approcci alimentari, sotto il nome di Digiuno Intermittente o Intermittent Fasting.

Il digiuno intermittente (o dieta a intermittenza o ancora dieta intermittente) prevede diverse applicazioni possibili e pone delle regole sui i modi in cui pasti devono essere consumati.

Si tratta in sintesi di mangiare meno ma meglio, cercando di arricchire il nostro apporto alimentare di nutrienti importanti.

Inizialmente le indagini erano state eseguite sui primati: un famoso studio pubblicato da un gruppo di ricercatori americani nel 2009 su Science riportava l’esperienza osservata su due gruppi di primati, uno trattato con la restrizione calorica e l’altro libero di mangiare quello che voleva.

A distanza di vent’anni i risultati erano stati sorprendenti: nel gruppo trattato la sopravvivenza era stata nettamente più elevata rispetto al gruppo non trattato, ed era emersa una sostanziale scomparsa di malattie croniche degenerative come diabete, infarto e tumori.

Studi più recenti e applicazioni del digiuno sull’uomo confermano i vecchi dati e sono coerenti con i miglioramenti nella riduzione del rischio di malattia e con i potenziali effetti anti-invecchiamento.

In parallelo e recentemente sono stati ideati dei protocolli basati invece sul digiuno intermittente, ovvero sulla restrizione calorica solo all’interno di periodi programmati, a cui si alternano periodi di normale assunzione di cibo, su base ricorrente. Ne esistono diversi schemi:

  • schema 16/8 (o chiamato anche Leangains) in cui si digiuna per 16 ore al giorno e si consumano i pasti nelle 8 ore restanti, eseguito in genere su un massimo di 2 giorni alla settimana;
  • schema 5:2 (detto anche “Dieta Fast”) in cui sono previsti apporti calorici imitanti il digiuno (circa 500-600 kcal) durante 2 giorni in una settimana, mentre i restanti 5 si mangia normalmente;
  • schema “Eat-Stop-Eat” in cui si digiuna per 24 ore consecutive uno o due giorni alla settimana.

    Lo schema 16/8

    Lo schema 16/8 è il più popolare e anche quello che si può fare più facilmente: si può utilizzare ad esempio anticipando la cena e saltando la colazione della giornata successiva.

    Uno schema settimanale può prevedere di saltare la cena, in modo da lasciar passare il tempo necessario durante la notte, approfittando della fase di sonno. Così la finestra temporale nella quale mangiare colazione e pranzo si restringe ad 8 ore.

    Ad esempio: colazione alle 7 del mattino e pranzo entro le 15. Poi solo liquidi privi di calorie (quindi senza aggiunta di zucchero, ma preferibilmente solo acqua) fino alle 7 del mattino successivo. In questo caso sarebbero passate 16 ore. Si può spostare la finestra dalle 8 alle 16 e riprendere il mattino successivo alle 8:00.

    È fondamentale mantenere una certa regolarità. Ricordandosi che questa dieta, chiamata anche mima-digiuno, non deve essere vanificata dal mangiare troppo e male. Il formato 16/8 consente di accoppiare al digiuno di sedici ore anche l’esercizio fisico, nel pomeriggio.

    Gli altri schemi, compresi quelli non menzionati, invece sono difficili da seguire per la necessità di una programmazione ferrea sia dell’alimentazione sia delle attività sportive e mi sento di sconsigliarlo, soprattutto a chi non è seguito da un professionista.

    Di più facile attuazione invece la dieta liquida per un giorno che aiuta a disintossicare,a pulire il nostro intestino e l nostro corpo.

 

  • si sceglie un giorno, si fa colazione normalmente ma ovviamente sempre senza esagerare, e poi per le merende, pranzo, e cena si scelgono solo cibi liquidi come passato di verdura, frullato di verdura e frutta, estratto di verdura, o gelatina di frutta senza zuccheri ovviamente, i passati  s i frullati di verdura si possono condire con olio extravergine di oliva(massimo un cucchiaino)

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