Dormire in Amazzonia in Perù!

Quando ero piccola tra i miei hobby preferiti c erano i fumetti, leggevo Mondo Papero e sognavo insieme a Paperino, zio Paperone e i fantastici QUI QUO e QUA che da bravi giovani marmotte giravano il mondo e io con loro; così in uno di questi stupendi fumetti mi ritrovai in Amazzonia, guadando un fiume incredibile ricco di animali alla scoperta della foresta, dei suoi meandri e della bellissima Genevieve, un anaconda enorme amica dei tre paperotti…. e da li il mio sogno più grande: visitare l ‘Amazzonia.

Questo sogno l’ho potuto realizzare solo un bel po’ di anni dopo ma ce l’ho fatta e quando dopo 9 ore di pullman, 3 di barca, sono entrata nella foresta, il cuore mi è esploso di gioia, paura, ansia,trepidazione e tutte le emozioni possibili e immaginabili. L’ Amazzonia è qualcosa di inspiegabile, suoni, colori, odori, tutti i sensi vengono stimolati appieno e tu  sei li  confuso tra le mille sensazioni.

Partiamo dall’inizio:

Per andare in Amazzonia noi abbiamo scelto il Perù, un bellissimo road trip  in giro per il Perù e poi da Cuzco abbiamo deciso di prendere un autobus per arrivare a Puerto Maldonado; c’è da dire che sebbene ci si presentavano 9 ore di viaggio eravamo abbastanza tranquilli perché in Perù i trasporti su strada sono solitamente ottimi, ad ogni modo questo era un normale bus locale e devo dire che 9 ore di viaggio sono state lunghissime soprattutto perché essendo uno dei nostri primi viaggi in Sud America mi sono sentita leggermente osservata e la situazione non è migliorata quando una nativa indicandomi continuava ad urlarmi contro “GRINGO GRINGO” e mi parlava velocissimamente… alla fine la signora voleva che le mostrassi come usare la macchinetta fotografica e  quel gringo è diventato solo un divertente aneddoto. Tolto il gringo arrivammo a Puerto Maldonado e da li prendemmo una barca per addentrarci dentro la foresta con la nostra guida locale Tony, un nativo che ci ha salvato, protetto, guidato ed insegnato veramente tanto.

dscn5909Arrivati nella riserva naturale, abbiamo dovuto registrarci per far sapere che eravamo li e quanto tempo saremmo restati; ricordo il primo passo nella foresta: un odore talmente forte che quasi non si respirava e una paura incredibile; avevo aspettato anni ma il primo passo devo dire fu di totale paura, mi sentii piccola piccola al cospetto di tanta potenza.

La foresta ti da il benvenuto mettendo subito in chiaro le cose: è lei che comanda e tu non puoi fare altro che rispettarla ed essere cortese altrimenti son guai… e i primi arrivarono ben presto.. Tony camminava nella foresta con grande agilità dimenticando che i due gringo non erano affatto abituati, attraversava fiumi e canyon profondi camminando su rami sottili e mobili e noi due spaventati da morire alle sue spalle.. comunque dopo qualche ora nella foresta arrivammo ad un campo composto da piccole strutture in legno sollevate e un bellissimo spiazzale verde, avremmo dovuto dormire li con la sola zanzariera!!!!!!!!!

Ero spaventatissima ma quando all’improvviso si fece buio e decidemmo di metterci a dormire, nel silenzio avvenne la magia:

la foresta canta, suona, parla, e ti analizza…..le gocce della pioggia che battevano sulle foglie, gli uccelli all’unisono in una sorta di coro gospel, i suoni di animali diversi, l’odore di umidità, di terra bagnata, di vita in pericolo, e in tutto questo uno straordinario silenzio e buio….. è stata la notte migliore della nostra vita, abbiamo dormito cullati dalla foresta e al mattino ci siamo svegliati alle prime luci dell’alba seguendo i ritmi imposti dalla foresta…. la cosa più divertente è stata svegliarsi così felici, ridevamo a crepapelle, e tutto ci sembrava perfettamente al suo posto.

Dicono che viaggiare sia un po’ una ricerca di se stessi, e devo dire che dormire in Amazzonia è veramente ritrovare se stessi, il legame più intimo e profondo con la tua anima e con l ‘anima della terra, capisci di essere parte di qualcosa di più grande di te, e che tutte le difficoltà, le problematiche della vita cosiddetta civile, moderna, in fondo siamo stati noi a crearli e che solo ritrovando questo contatto primordiale siamo in grado di autoguarirci!