CHE COSA SIGNIFICA AHIMSA
Quando si parla di yoga si parla anche di 10 principi: yama e niyama, le dieci norme di comportamento e stile di vita degli yogi, le quali non prescrivono realmente “cose” da fare o non fare, ma piuttosto suggeriscono contesti, situazioni, da applicare nella nostra vita.
Patanjali cita 5 (yama) e 5 (niyama), tra i quali ahimsa, la nonviolenza,che è il più importante: il concetto di himsa (la parola significa “violenza” in sanscrito e la “a” davanti è privativa) porta grandi disturbi alla mente, e siccome lo scopo dello yoga è il controllo della mente, tutto ciò che può arrivare a disturbare deve essere limitato o eliminato del tutto..
CHE COSA SIGNIFICA AHIMSA E COME SI APPLICA ALLA VITA DI TUTTI I GIORNI
Ahimsa dunque significa la non-violenza
Non-violenza verso cose, persone, animali, in ogni senso; questo è ahimsa. Vuol dire non fare del male a nessuno e al nulla.
Le nostre azioni, le parole e i pensieri non devono contenere aggressività o violenza e anche essere contenti dei guai altrui è in qualche modo una forma di violenza.
Ahimsa significa non-violenza anche di pensiero: occorre quindi modificare non solo le azioni violente, ma anche i pensieri violenti e/o che possano in qualche modo generare violenza.
Se nella società attuale è praticamente impossibile agire sempre senza violenza , seguire ahimsa significa cominciare un percorso, e se non riusciamo a evitare di fare del male possiamo almeno impegnarci a farne il meno possibile.
COME SI APPLICA LA NON-VIOLENZA NELLO YOGA?
Tutti e 10 principi nascono nell’ambito dello yoga e del yogini ossia colui che intraprende un percorso ma per capire a fondo la non violenza dobbiamo partire da cosa significa fare yoga e fare le posture o asana.
Quando parliamo di asana parliamo di : stabilità e comodità; una posa dovrebbe essere mantenuta in modo stabile (cioè immobile, senza tremori e per lungo tempo) e comodo. Per “comodo” si intende senza sforzo, bisogna quindi identificare le parti del corpo che effettivamente lavorano per il mantenimento della posizione e cercare di rilassare tutte le altre. Così si risparmierà energia e l’asana potrà essere mantenuta in modo confortevole.
Il non sforzo in questo caso è la non-violenza; l’ascolto del proprio corpo, senza movimenti bruschi, senza esagerazione, senza in qualche modo fare violenza al nostro corpo.
Un atteggiamento non-violento è anche non formulare pensieri negativi verso noi stessi di giudizio come ad esempio:”non riuscirò mai a fare questo” “sono troppo rigido” “non riesco a piegarmi ” ecct
Inoltre ogni allievo o insegnante dovrebbe applicare la non-violenza tutti i giorni della sua vita sia nel mondo reale che in quello virtuale.
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